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Nella gestione e promozione del proprio sito web non si può ignorare l’importanza che riveste il posizionamento sui motori di ricerca. Per poter scalare la posizione dei contenuti nei risultati di ricerca, è necessario affrontare un processo di ottimizzazione SEO. Non sono richieste particolari conoscenze o doti, ma bisogna prestare attenzione a molti fattori contemporaneamente. Vediamo come procedere.
Il termine SEO significa Search Engine Optimization ed è esattamente quello che il nome suggerisce: l’ottimizzazione per i motori di ricerca. In pratica, si tratta di avere particolari accortezze sul proprio sito in modo che i motori di ricerca assegnino un buon punteggio di indicizzazione alle pagine. Quando un utente compie una ricerca sui portali come Google, vengono mostrati i risultati sulla base di quel punteggio.
Per assegnare quel punteggio, Google usa circa 200 parametri. Il colosso americano non ha mai dichiarato precisamente quali siano, ma ha diffuso delle linee guida abbastanza chiare. Siamo quindi in grado di applicare delle regole che ci aiutano nel posizionamento per i motori di ricerca.
Prima di accennare a quali siano alcuni fattori da considerare, è bene tenere a mente la mission di Google, da cui la SEO deriva:
"La nostra missione è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e utili."
Al centro delle regole c’è l’utilità del contenuto per l’utente, l’unicità e l’accessibilità. Vediamo una panoramica di cosa si può fare per l’ottimizzazione SEO.
I primi aspetti da curare sono all’interno del sito, da cui il nome. Si tratta di una serie di pratiche da adottare per aiutare Google a capire di cosa tratta e come sia organizzato il sito. Lo scopo è quello di avere una struttura chiara e dei contenuti utili e facilmente indicizzabili.
Per classificare i contenuti di un sito si utilizzano le tassonomie (classificazioni): categorie e tag. La differenza tra le due è molto semplice: le categorie hanno una gerarchia mentre i tag no.
Una buona organizzazione dei contenuti tiene presente questa particolarità e rispetta le seguenti regole:
Si organizzano le categorie in livelli di profondità (organizzazione verticale) Es.: La categoria Jeans ha come livello superiore Pantaloni. Sopra pantaloni c’è Casual, e sopra ancora Vestiti da Donna. Assegnando Jeans a un articolo, è come dire a Google che si tratta di un pantalone casual da donna, dando maggiori informazioni possibili.
Assegnare una sola categoria per articolo Un articolo con più categorie rischia crea duplicati dell’articolo per ogni categoria e questo confonde Google che non sa quale sia il contenuto originale.
Usare i tag per raggruppare articoli con qualcosa in comune (organizzazione orizzontale) Un pantalone da Donna in denim di colore rosso va categorizzato come Vestiti da Donna > Casual > Pantaloni > Jeans e si possono quindi assegnare anche i tag pantalone corto e rosso. In questo modo tutte le caratteristiche del prodotto sono raggiungibili tramite categorizzazione verticale (categorie a livelli) oppure orizzontale (tag).
Questa struttura è perfetta per i blog di qualunque tipo, ma è ottima anche per negozi online. Ci possono essere esigenze diverse, ma si tratta di casi particolari.
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Google analizza i siti attraverso software automatici, per questo si utilizzano Keyword o parole chiave al fine di indicare al software di cosa si tratta nella pagina. È buona norma assegnare come parole chiave le frasi o parole utilizzate dagli utenti sul motore di ricerca stessa.
Assegnare keyword correte comunica al motore di ricerca l’argomento del contenuto e a quale esigenza risponde. Negli ultimi anni il posizionamento Google ha affinato moltissimo la tecnica di analisi, tanto che ora le parole chiave dichiarate passano quasi in secondo piano.
Entrano in gioco le LSI Keyword (Latent Semantic Indexing Keyword): le parole correlate alle keyword dichiarate. In pratica l’ottimizzazione SEO, in questo caso, si limita a dire in generale di cosa parla l’articolo, i software di indicizzazione capirà dalle parole usate nel testo di cosa si tratta nel dettaglio. Ovviamente significa dare poi una maggiore importanza al testo, cioè al content marketing.
Per quello che riguarda l’ottimizzazione SEO c’è un ultimo e fondamentale punto da citare per quello che riguarda le tecniche on-site: la pubblicazione di contenuto di qualità. Nell’ottica pubblicitaria, questo ricade sotto al nome di content marketing.
La nostra missione per il posizionamento Google è quella di offrire contenuti accessibili e utili. Per questo, in ottica del posizionamento del sito, è necessario che i tuoi contenuti siano:
Utili
Nel senso che offrano valore aggiunto rispetto a quello che già si trova online
Accessibili
Cioè che siano, non solo facili da consultare (ricorda l’esperienza utente ma possibilmente anche ben fatti, in modo che siano fruibili anche da chi uno schermo non lo usa (non vedenti, per esempio) e si affida a un software per leggere i contenuti.
Le parole utile e accessibile sono fondamentali oggi per il posizionamento: Google sembra che non pensi ad altro.
Se hai un dubbio su una cosa pubblicare, quindi, fermati e chiediti: È utile? Porta valore aggiunto al contenuto? Se la risposta è no, allora non perderci tempo.
Abbiamo visto alcune pratiche SEO on-site per il posizionamento sui motori di ricerca, ci sarebbe moltissimo altro da dire anche per quello che riguarda l’ottimizzazione SEO off-site.
Se non sai come procedere, se la SEO sembra troppo complicata da affrontare o se non hai tempo e ti vuoi focalizzare su altri aspetti del tuo sito, chiedi agli esperti di darti una mano.
Contattaci per chiedere come migliorare il tuo posizionamento, siamo qui per aiutarti.
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