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Quando parliamo di SEO onsite ci riferiamo a quegli interventi che è possibile fare in prima persona sul proprio sito web affinchè sia letto dai motori di ricerca. Certo non bastano per un lavoro completo di posizionamento di un sito o un e-commerce ma non puoi certo escluderlo o posticiparlo troppo perchè contribuisce alla visibilità online del tuo progetto.
Come si posiziona un sito web?
La cosiddetta SEO onsite comprende quindi un lavoro su tutti gli elementi che compongono il sito web perchè sia fruibile non solo per gli utenti (a tal proposito si parla di UX - user experience) ma anche per i motori di ricerca (quindi ottimizzato). Un accurato lavoro che mixa content marketing, data analysis e copywriting.
Vediamo tre punti principali che vanno a definire un sito correttamente indicizzato sugli elementi interni di un sito web.
Un sito web chiaro, che presenta informazioni che esauriscano nelle keywords - ovvero le parole chiave - gli argomenti delle pagine, è un sito non solo di facile lettura per gli utenti ma anche per Google & Co.
Non ci sono regole scritte che definiscano la lunghezza minima di testo di una pagina web, però possiamo affermare che i testi di ogni pagina devono essere sufficientemente lunghi (gli esperti dicono almeno 600 parole). Va bene investire nella grafica e in effetti particolari, ma Google rileva il contenuto testuale al quale dà molta importanza.
I testi però non basta siano sufficientemente lunghi, ma piuttosto devono essere studiati nella struttura. La lettura su schermo, come sappiamo, è diversa da quella che si realizza su altri mezzi, ecco perchè devi bandire i muri di testo e puntare su:
Inoltre, inseriamo nel lavoro che riguarda i contenuti delle pagine anche la definizione di title e description, quegli elementi cioè che compaiono su Google quando fai una ricerca (il titoletto e, appunto, la breve descrizione sotto). Devi definirli tu sulla base dei concetti che vuoi siano usati per ogni pagina e infatti vengono inseriti manualmente in tutti i CMS, così come nei siti realizzati in codice o framework proprietari.
Sapevi che i siti lenti non li sopporta nemmeno Google? Tra i fattori di ranking del suo algoritmo c'è anche la velocità di un sito web. Come puoi intervenire in prima persona su questo aspetto? Prima di tutto non pensando solo al risparmio economico quando scegli il piano hosting su cui si appoggerà il tuo sito.
Questo non vuol dire spendere per forza centinaia di euro all'anno in un server dedicato ad altissime prestazioni, soprattutto se il tuo è un sito "vetrina" o un piccolo e-commerce. Vuol dire semplicemente non andare subito a scegliere la formula più economica ma metterci la testa e leggere le prestazioni che ogni piano è in grado di offrire. Probabilmente ti servirà un consiglio da un tecnico, ma ne varrà la pena. Lunghi secondi di attesa vuol dire abbandono dell'utente e perdita di posizioni su Google.
Ci sono diversi modi per capire quali sono le performance attuali del tuo sito: ad esempio verificando online, su siti come GTMetrix, qual è la velocità delle pagine. Ricorda che la lentezza si misura in pochi secondi, quindi una Homepage che si apre in 6 secondi ha già un problema.
Se il sito si vede male dal cellulare, è lungo un papiro infinito o non si adatta agli schermi mobile, puoi dire addio al traffico. Un sito responsive, cioè correttamente visualizzato sui dispositivi mobile, è un sito molto più visitato (dato che questi rappresentano ormai il device più utilizzato anche per navigare sui browser). Più visite vuol dire più punteggio dai motori di ricerca.
Il fatto che gli utenti online oggi siano connessi soprattutto da smartphone pone una nuova sfida quando devi realizzare o aggiornare il tuo sito web. Richiede un occhio di riguardo alla navigazione mobile che ha regole ancora diverse da quelle da desktop. Qui vince la brevità, la struttura a icone e bottoni e la grafica minimal.
Quindi, in fase di realizzazione o aggiornamento del sito, oltre alle grafiche desktop delle singole pagine, devi pensare a come si visualizzano le stesse pagine sui dispositivi mobile, prevedendo grafiche apposite e verificare quindi che si vedano correttamente quando online.
La SEO onsite, come hai visto, richiede diverse competenze. La UX va ben oltre la capacità di scrivere bene, ma prevede anche un occhio di riguardo sul mobile per non parlare degli aspetti tecnici legati alle performance. Ci vuole un’analisi su più livelli, dalle keywords alle specifiche del piano hosting e competenze trasversali ma specifiche. Un lavoro importante che però può dare ottimi risultati.
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